mercoledì 27 luglio 2011

The dark side of the Apple

Una schiera di persone, tutte rasate, vestite uguali e disposte in maniera ordinata di fronte ad un maxi schermo, mentre osservano e ascoltano le parole del Grande Fratello, che imprime nelle loro menti sentimenti di odio e allo stesso tempo di obbedienza.
Da lontano arriva una ragazza, vestita con abiti diversi, con lunghi capelli ed un grosso martello in mano che corre verso lo schermo. La polizia la insegue, ma non fa in tempo a fermarla: con un gesto atletico sferra il grosso martello contro lo schermo.

Non sono impazzito, quella che parrebbe un estratto del romanzo “1984” è stata invece la pubblicità del primo computer Apple, uscito proprio nel 1984. Il Grande Fratello non era altro che IBM, detentrice della maggior parte del potere nel mondo dell’informatica. Apple era la soluzione, il primo passo verso una “rivoluzione”. La pubblicità ebbe un impatto stratosferico, fu il primo colpaccio azzeccato della Mela.
In questo intervento vi parlerò di come un'azienda che si batteva per determinati principi sia diventata la cosa contro cui combatteva.

Nella sua storia Apple ha sempre avuto nemici, il primo era appunto IBM
Apple è sempre stata un’azienda che ha portato innovazione, a cominciare proprio dai suoi primi computer, destinati ad utenti finali, non più solo ad aziende, fino ad arrivare agli attuali iPod, iPhone, iPad e così via. In realtà Apple non ha inventato nulla, piuttosto è sempre stata brava a prendere un’idea (anche vecchia), ottimizzarla, pubblicizzarla e rilanciarla sul mercato.
La bravura di Apple era quella di guardare sempre al futuro, senza mai soffermarsi un solo istante al presente. Un’azienda composta da persone libere di operare con la massima autonomia e di sfornare idee senza vincoli….Sembra una barzelletta se si pensa che il motivo del fallimento sia stata proprio questa eccessiva libertà (a detta degli ex dipendenti Apple). La “democrazia” aziendale inoltre era un altro fattore determinante, che portò perfino al licenziamento del fondatore, un certo Steve Jobs (che non ha bisogno di presentazioni).

L’azienda conobbe negli anni 90 un periodo di profondo buio, periodo che portò Apple quasi alla chiusura se non fosse che Steve Jobs acquistò la sua stessa Apple con i soldi che si era fatto con la Pixar. Successivamente acquistò NeXT, azienda il cui SO divenne poi la base dei computer prodotti dall’azienda di Cupertino. Jobs sapeva cosa portò la prima Apple al declino e quindi al suo licenziamento, decise perciò di cambiare completamente strategia. Non più libertà di idee all’interno dell’azienda ma modello piramidale, con lui stesso a capo di tutto.

Steve Jobs mentre presenta il MacBook Air, capolavoro di design e tecnologia
Il successo è garantito dal fatto che a lui le idee non mancano, è una delle persone più in gamba del panorama informatico, del resto Apple è nata anche con lui. I prodotti inoltre sono di buona fattura, il design è ottimo e in quanto a pubblicità ci sanno fare.
All’inizio del nuovo millennio rinasce la nuova Apple, la mela morsicata multicolore diventa una mela morsicata grigia, un marchio destinato a diventare il simbolo della generazione 2000. In poche parole Jobs capì la lezione impartitagli da Bill Gates: il prodotto che vende di più NON è quello migliore, conta l’IMMAGINE. Immagine ampiamente ottenuta grazie ad una combinazione tra stile, design e innovazione, il tutto amplificato da un marketing che ha portato il consumatore a vedere Apple come una sorta di fede.
Il cliente infatti è portato all’acquisto non solo per la qualità del prodotto offerto dalla Mela, ma anche per “l’attrazione” verso quest’azienda. Da appassionati di tecnologia si diventa fan della Apple.
Curiosità: le canzoni dei Beatles sono presenti su iTunes solo da poco tempo, infatti pare che  ai ragazzi di Liverpool non sia mai andato giù il fatto che la loro mela sia stata utilizzata da un'azienda informatica
Il passo finale consiste nel controllo totale del software, impedendo in ogni modo il contatto “esterno” con applicazioni che non sono passate sotto la lente d’ingrandimento della mela morsicata, che obbliga gli sviluppatori a vincoli rigorosissimi da rispettare, si è arrivati perfino al punto che il Flash Player non è supportato dai dispositivi iOS.
Insomma i clienti diventano fan, obbligati ad utilizzare determinati software e schifati per tutto ciò che è al di fuori del mondo Apple. L’atto è compiuto, per battere il Grande Fratello bisognava DIVENTARE il Grande Fratello. Addio vecchia Apple, benvenuta nuova Apple, il mondo è tuo.

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