lunedì 18 luglio 2011

Chromebook: il computer È il browser

Nonostante fosse già cominciata la capillare diffusione nelle case, fino a 10-12 anni fa il computer era visto quasi esclusivamente come strumento di lavoro. I prezzi erano ancora abbastanza altini, non inaccessibili ma comunque più alti di oggi, per cui pochi si incaricavano di una spesa che superava abbondantemente il milione di lire per accaparrarsi un affare di cui non sapeva che farsene.
La presenza di almeno 1 PC per casa, situazione in cui ci troviamo oggi, è dovuta senza dubbio grazie alla diffusione di internet. Il Web è la “linfa vitale” dei nostri computer, dato che la maggior parte delle persone non lo utilizzano per giocare (nonostante siano più potenti delle attuali console) o per lavorarci con vari programmi. La stragrande maggioranza di chi acquista un PC oggigiorno, lo fa per andare su internet (leggasi Facebook per molti).

Google, azienda di cui non nascondo di avere parecchia stima per tutte le innovazioni che ha portato e per avere contribuito maggiormente allo sviluppo e alla diffusione di internet, pare aver interpretato in maniera molto “estrema” questo concetto: se il PC viene utilizzato per andare su internet, a cosa serve tutto il resto?

Ecco quindi che nasce l’idea di un PC progettato ESCLUSIVAMENTE per il web: Chromebook.
Il nome deriva ovviamente dal famoso browser di Google, che in pochissimo tempo si è imposto come terzo browser più diffuso al mondo, sto parlando di Google Chrome. Ecco, il Sistema Operativo di questi “computer” è costituito solamente dal suddetto browser. Dal momento dell’accensione fino allo spegnimento abbiamo sempre davanti l’interfaccia di Chrome.

Samsung Serie 5, il primo Chromebook sul mercato
Una delle scelte più coraggiose del mondo IT, senza internet il Chromebook è solo un oggetto inutilizzabile, o per lo meno utilizzabile solo per le poche cose che è possibile fare offline come scrivere i testi o leggere contenuti da dispositivi USB, cose rese possibili grazie alle applicazioni di Chrome OS, che non sono altro che le estensioni del browser Chrome.
Ma quali sono i vantaggi? Velocità, in una manciata di secondi si è già online, è come accendere una calcolatrice per fare 2 conti al volo, compattezza, peso, autonomia e semplicità di utilizzo. Il prezzo non lo metto tra i vantaggi, dal momento che montano lo stesso hardware di un netbook, ma i prezzi sono leggermente più elevati (probabilmente a causa della presenza di un SSD, anche se di soli 16GB).
Se si esce un attimo dall’ottica “computerista”, che potrebbe portare a perplessità per le scelte prese da “big G”, il Chromebook parrebbe proprio pensato per un pubblico interessato SOLTANTO alla navigazione. La velocità di avvio in particolar modo fa si che accedere ad internet con questo dispositivo sia veloce come consultare rapidamente un libro oppure effettuare una chiamata, senza avere la noia di aspettare il boot del PC ed il caricamento del SO. La tastiera inoltre è pesantemente rivista: via il caps lock, i tasti funzione e tutto ciò che un utente medio non utilizzerà mai.

La gestione dei dati è tutta orientata sul cloud, quindi nessuna memorizzazione nell’SSD in dotazione, che funge da buffer e a volte da memoria quando si è offline, ma è tutto sincronizzato nei server di Google, come anche sono sincronizzati i segnalibri, le applicazioni e tutta la suite di strumento online che mette a disposizione Google. Insomma più che un PC è un terminale di accesso, terminale che funziona dannatamente bene (come ci ha abituati G), a parte qualche piccolo intoppo tipico dei nuovi SO al debutto.

Google è nato come semplice motore di ricerca, oggi offre numerosi servizi e applicazioni gratuitamente
dannatamente bene (come ci ha abituati G), a parte qualche piccolo intoppo tipico dei nuovi SO al debutto.
Il primo produttore che ha avuto il “coraggio” di buttarsi in questa sfida è Samsung, proponendo il Serie 5 in 2 versioni, una solo Wi-Fi e una con Wi-Fi e 3G. Il design è analogo agli ultraportatili Samsung e non è possibile in alcun modo espandere o cambiare le componenti interne (tipo Macbook per intenderci) dal momento che è tutto saldato sulla scheda madre. Presto (spero) seguiranno anche altri produttori, un po’ come è successo con Nexus One.

L’informatica sta cambiando e lo sta facendo su diversi fronti. Abbiamo oltre ai computer gli smartphone, i tablet e ora ci prova anche Google con questo Chromebook. Lo scenario è estremamente interessante.

Nessun commento:

Posta un commento