martedì 2 agosto 2011

Caro vecchio 3D che non sei altro

Il forte legame tra tecnologia e consumismo è forse l’aspetto più brutto di questo settore. Se da un lato le tecnologie portano ad un miglioramento della vita, dall’altro contribuiscono (se pure in misura molto minore di altre cose) alla devastazione del nostro pianeta a causa di volumi di produzione elevatissimi dati dal consumismo. Questo perché chi produce tecnologia lo fa, ovviamente, per un solo scopo: vendere.

Il profitto dato dall’innovazione tuttavia, può non bastare. È il caso per esempio delle major cinematografiche, le cui produzioni hollywoodiane portano nelle loro casse milioni di dollari, a fronte tuttavia di spese di produzione divenute anch’esse milionarie a causa dell’uso di effetti speciali sempre più complicati, di attori strapagati e di campagne di marketing stratosferiche. Sono queste le situazioni in cui è necessario INNOVARE, a causa del fatto che per mantenere costanti le entrate, le case cinematografiche devono investire milioni di dollari per ogni produzione, con il rischio continuo che una di queste possa rivelarsi fallimento.

Una volta appreso che il pubblico non è attratto più come un tempo dagli effetti speciali, dai gadget e dai videogiochi ispirati ai film (questi ultimi realizzati spesso e volentieri in maniera scandalosa), è stato il momento del cinema 3D.
Il 3D è quindi l’innovazione di cui parlavo? Assolutamente No.
La tecnica del cinema 3D è nata già negli anni 20, in pratica pochi anni dopo la nascita del cinema. Ha avuto la sua prima diffusione di massa a partire dagli anni 50. Successivamente, proprio come accade con la moda, è stato abbandonato e “riesumato” diverse volte, l’ultima delle quali in concomitanza con l’uscita del film “Avatar”.

Il film Avatar, oltre ad essere il promotore del rilancio del 3D, è il film che ha incassato di più nella storia


Ecco quindi che, dove non è stato possibile innovare ancora, hanno utilizzato una tecnica già ampiamente collaudata in diversi settori, ovvero il riutilizzo delle “vecchie” tecnologie. Questa volta tuttavia la cosa mi lascia un po’ perplesso, perché mentre per esempio con il touch screen (anch’esso una tecnologia vecchia rispolverata e rivenduta come nuova) ha apportato in un certo senso una innovazione, con l’utilizzo della tecnica capacitiva ad esempio, il 3D è stato ripreso pari pari, con i soliti scomodissimi e bruttissimi occhiali e l’effetto mal di testa per chi non è abituato. Come se non bastasse il 3D non viene offerto come un omaggio, magari per invogliare la gente ad andare al cinema, ma ce lo fanno PAGARE 2€ su ogni biglietto.

Ovviamente il 3D non si ferma solo al cinema, una volta rispolverata la tecnologia infatti i produttori di televisori si sono subito affrettati a lanciare sul mercato televisori 3D, con i rispettivi occhiali non compatibili con altre marche, giusto per far spendere al cliente il più possibile. Ai produttori di TV si sono affiancati Sony (con il supporto 3D per i giochi Play Station 3) e nVidia con 3D Vision.
Sarebbe tutto fantastico se non fosse per quei maledetti occhiali, che rendono la visione meno fruibile e più scomoda, inutile negare l’evidenza.

Esistono anche diverse indagini sul fatto che gli occhiali 3D siano dannosi alla salute, ritengo tuttavia che sia un allarme ingiustificato

Fortunatamente però, il successo di quest’ultima moda ha risvegliato anche i settori di ricerca di alcune aziende, che hanno cominciato già da tempo a progettare e sviluppare display 3D senza occhialini, insomma quello che mi piace definire il VERO 3D.
Esistono vari metodi per ottenere l’effetto, alcuni fastidiosi, altri meno.In effetti questa nuova tecnologia è ancora parecchio acerba, sarebbero necessari ulteriori anni di ricerca. Purtroppo però la gente è “affamata” di 3D, è stato quindi necessario lanciare sul mercato questi nuovi display, in modo da sfruttare l’occasione ghiotta.

Da dove cominciare dunque? La difficoltà di realizzare schermi 3D di grandi dimensioni e la tendenza di mercato verso i dispositivi mobile ha fatto ricadere la scelta proprio su questi ultimi. Gli esempi più famosi sono il Nintendo 3DS e l’LG Optimus 3D. Di questi due ho provato solo il primo e sinceramente non mi è piaciuto per niente.

Il Nintendo 3DS non sta riscuotendo il successo sperato, ma Miyamoto è sempre felice ed è questo che conta

Finita la “corsa ai pixel” è iniziata la “corsa al 3D”, la speranza è che si vada verso un abbandono di quegli orrendi occhialini e si sviluppino schermi con supporto 3D reale. Se occorreranno ancora anni non importa, le cose migliori sono quelle fatte bene.

PS: un ringraziamento allo staff de ilbloggatore.com per aver inserito il blog

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