venerdì 24 giugno 2011

Scelte pericolose

Iniziamo con un argomento molto caro a noi italiani: la telefonia.

Come simpaticamente ci ricorda il capitano giallorosso in uno spot TV, insieme alla sua bellissima moglie, oggi se non hai uno smartphone non sei “nessuno”. Le più grandi aziende IT sono ben consapevoli di questo fatto, ecco che quindi da 2-3 anni stanno affilando le armi per riuscire a conquistare per prime la nostra  fiducia (nonché il nostro portafogli).
Io da “nessuno” quale sono , con il mio bel telefono classico a tastiera sulla scrivania, vorrei analizzare un po’ la situazione di una, anzi, della più importante azienda del settore: Nokia. In realtà quest’ultima affermazione non è del tutto corretta, perché come molti spero si siano accordi, Nokia non ha più il peso di prima in questo ambito. Ed è proprio questo il fulcro della discussione.

Nokia ha sempre il suo fascino, ma non sarà il caso di "restaurare" qualcosa?

Sia ben chiaro, Nokia è ancora il leader del settore ma, secondo gli analisti (ma soprattutto i dati), entro questo trimestre fiscale Samsung sorpasserà Nokia, e nei prossimi 3 mesi  Apple conquisterà la seconda posizione, lasciano la medaglia di bronzo all’azienda finlandese. Uno scenario del genere era pressoché impensabile fino a 3-4 anni fa, ma tant’è.

Cosa è successo? Naturalmente non sono neanche lontanamente capace di dire con esattezza di chi o di  cosa sia la colpa. Tuttavia potrei fare delle riflessioni più o meno lecite.
Innanzitutto se già in Italia si comincia a notare questa flessione, all’estero sicuramente sarà ancora più accentuata, infatti non è un segreto che il nostro paese sia la gallina dalle uova d’oro per i produttori di telefoni cellulari e per i gestori in generale, moltissime persone hanno più di un telefonino a testa ed altrettante schede SIM intestate (per farci cosa poi non si sa). Nokia ne è consapevole, tant’è vero che il suo modello di punta, l’N8, è stato presentato in esclusiva proprio nel Bel Paese.

Chiusa questa parentesi, mi chiedo: colpa del design?
Ecco, non si può dire che i cellulari Nokia siano proprio compatti e tascabili; questo “trend” è continuato persino doto l’uscita di iPhone, che ha rappresentato il punto d’inizio per la differenziazione del mercato. Mentre tutti producevano terminali sottili e dallo schermo capacitivo, Nokia manteneva il suo design “cicciotto” con schermo resistivo. Ora, non dico in termini assoluti che il capacitivo sia migliore del resistivo o che “slim” sia meglio che “fat”, in fondo i gusti son gusti, ma una volta che il mercato ha cambiato direzione, non penso si possa sperare di fare concorrenza basandosi solo sul nome, soprattutto contro dei colossi come Apple e Samsung (Sony e Motorola sono fuori dal podio oramai da anni).
Si, potrebbe essere colpa delle scelte di design, dato che è la prima (se non l’unica) cosa che guarda il cliente.

Qualcuno potrebbe giustamente pensare: cosa avete da lamentarvi?

Tuttavia la scelta più discutibile secondo me ricade sul software, cosa di secondo piano oggigiorno per l’acquirente medio, ma che sarà di primaria importanza in futuro (insieme al design), proprio come è accaduto con i PC, dove oggi il cliente guarda se c’è Windows 7 ed è carino, poco importa se l’hardware fa schifo. Tralasciando Apple, la cui politica prevede che il suo software sia installato solo sui dispositivi, il resto del mercato è praticamente dominato Android, un sistema operativo “open” del colosso Google: l’unico in grado di fronteggiare iOS (il sistema operativo di iPhone), anzi è tutt’ora la base che vanta del maggior numero di installazioni su smartphone.
E Symbian? Che fine ha fatto? Questo sistema operativo, il pupillo di Nokia, è nato a fine anni novanta ed era pensato per gestire palmari. Successivamente venne utilizzato come SO per telefoni cellulari, una volta che hanno cominciato ad essere più potenti. Un tempo i dispositivi portatili avevano potenze di calcolo diversi ordini di grandezza inferiori rispetto ad oggi, ecco che quindi Symbian ben si adattava a tali dispositivi. Oggi però uno smartphone arriva a potenze di calcolo paragonabili a quelle di un personal computer dei primi anni 2000, ecco che quindi gli sviluppatori cominciano anche a sfruttare queste potenze di calcolo con le loro applicazioni, cosa che il Symbian può fare a sua volta, ma in maniera molto più limitata della concorrenza.
Tanto per fare un esempio, il Symbian utilizza la memoria di storage in maniera simile ad una memoria RAM (se vi siete mai chiesti perché il vostro telefono rallenta una volta inserita una SD scadente eccovi accontentati), cosa che oggigiorno è controproducente dato che i dispositivi hanno una propria RAM all’interno.

Possibile scontro finale per la conquista della leadership di mercato

Insomma, a detta di molti, se Nokia vuole rinnovarsi deve cambiare SO, ma la cosa non sembrava rientrava nei piani dell’azienda finlandese, forse per il fatto che Nokia ha acquistato Symbian e non voleva rendere nullo il suo investimento, o forse perché era veramente convinta che Symbian avesse ancora molto da dire.
Non sembrava finché, poche settimane fa, Nokia non ha deciso di aprire i suoi terminali ad una nuova piattaforma: Windows Phone 7.
Per carità, da quello che ho potuto constatare, il “nuovo” SO di casa Microsoft mi è sembrato molto buono, a parte le solite limitazioni dei sistemi “non open” (limitazioni che presenta anche iOS oltretutto). Tuttavia la scelta è ricaduta su di un POTENZIALE leader del mercato e non SUL leader del mercato quale Android (iOS escluso, dato che non è possibile installarlo altrove se non su iPhone).

Un po’ come partire da fermo con una Ferrari anziché salire al volo su di una Porche già in corsa, Nokia si appresta a lanciare i suoi nuovi dispositivi con il nuovo Windows Phone 7. Spero sia stata la scelta giusta e di non arrivare ad una competizione a 2 nel settore, con Nokia esclusa. La concorrenza è sempre un bene, per il mercato, ma soprattutto per il consumatore.

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