Il Diritto d’autore è un argomento oggetto di esame nelle facoltà di diritto, ma purtroppo non in tutte le scuole superiori viene trattato. Una persona non informata potrebbe essere completamente all’oscuro sulla materia in merito. Io ricordo di aver fatto qualcosa alle superiori, ma sinceramente ricordo poco o nulla.
Questo discorso mi serviva per introdurre il fatto che AGCOM (Garante delle Comunicazioni) ha approvato la delibera sul diritto d’autore. Il testo del comunicato lo trovate qui:
Il regolamento, per farla breve, consentirà al Garante di poter intervenire attivamente sui siti internet (anche privati) su cui si avrà il sospetto che si stia violando il diritto d’autore. L’intervento può prevedere la cancellazione o addirittura l’inibizione del sito, attraverso un blocco degli indirizzi IP e dei DNS, nonché rispettive sanzioni.
Domanda: dal momento che anche siti (o blog) gestiti da privati possono essere coinvolti, quante migliaia di blog dovranno essere cancellati? Infatti non è un mistero che il copyright abbia tantissimi vincoli, a chi non è mai capitato di caricare un video su youtube per poi scoprire che è stato rimosso perché violava qualche diritto d’autore. Questo perché (come accennavo all’inizio) la maggior parte delle persone, me compreso, non sanno in che modo è possibile trattare materiale coperto da diritti d’autore, o più semplicemente ignorano completamente il fatto che stanno facendo qualcosa di illecito.
Finora siti nati esplicitamente per la pirateria, come thepiratebay.org o btjunkie.org, sono stati già da tempo oscurati nel nostro paese. Era necessario emanare questa delibera, che estende la censura in maniera così drastica? Evidentemente per i vertici pare di si.
Anonymous, un gruppo hacker internazionale, ha deciso di colpire il sito AGCOM per protestare contro la delibera |
Insomma, se per caso un giorno inserite nel vostro blog qualcosa che viola qualche diritto d’autore, magari in buona fede, e decidete di farvi una vacanza, potreste ritrovarvi al vostro ritorno il sito bloccato, l’impossibilità di aprirne altri e magari anche un’ammenda da pagare.
La questione, sia essa giusta o meno, mi lascia un po’ di tristezza, perché internet è l’unico mezzo d’informazione veramente libero e ogni volta che subisce una limitazione tende ad avvicinarsi a quella che oggi è la televisione (controllata e censurata). Magari sono troppo pessimista, magari si fermeranno qui.
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