In questo intervento ho marcato un po’ di più la mia opinione rispetto agli altri, perché è un argomento che costituisce parte dell’oggetto dei miei studi universitari. Affronterò solo il discorso di antenne per cellulari.
Il recente comunicato di OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) secondo la quale la telefonia mobile “potrebbe causare il cancro” mi ha fatto tornare in mente la questione antenne. Si perché a noi italiani quando toccano il giocatolo preferito, il cellulare, il nostro cervello devia subito il problema: ogni volta che ne parlo con qualcuno, il problema non sono i telefonini ma le antenne. Come se OMS avesse parlato di antenne e non di telefoni cellulari.
Con questo non voglio difendere le antenne, sono orrende (ma aimè indispensabili), però vorrei ragionare su un paio di cosette. Innanzitutto se c’è una parte al mondo dove si corrono meno rischi derivanti dalle radiazioni elettromagnetiche è l’Italia (parlo di paesi sviluppati). Infatti mentre in tutta Europa il limite è fissato a 20V/m, in Italia non è possibile andare oltre i 6V/m. Ci terrei a precisare che già 20V/m è un limite 3 volte inferiore a quello di sicurezza imposto dalla stessa OMS.
Di stupidaggini se ne sentono tante, come le uova o i popcorn cotti con i cellulari |
Del resto si sa, siamo un popolo profondamente rispettoso dell’ambiente, facciamo la raccolta differenziata, non inquiniamo i fiumi, utilizziamo al minimo le automobili per spostarci e non gettiamo rifiuti per terra: perché non avere lo stesso rispetto per la natura anche in questo modo? Battute di cattivo gusto a parte, non la vedo come una cosa brutta avere un limite di emissione più ridotto, inquinare di meno è sempre bene, anche quando si tratta di onde elettromagnetiche.
Ci sono però delle conseguenze a questo: bisogna installare più antenne.
Ci sono però delle conseguenze a questo: bisogna installare più antenne.
E si, perché se al telefono non ci rinunciamo ma i limiti li vogliamo bassi, l’unica soluzione per garantire il servizio è quella di installare più ricetrasmettitori per cellulari (BTS) a bassa potenza, perché abbassando la potenza si abbassa anche la distanza di copertura.
Non è difficile però ogni tanto imbattersi in qualche striscione sui balconi delle case contro un’antenna posta nelle vicinanze. Molte volte queste proteste danno i loro frutti (a meno che non ci siano profondi interessi economici come per la TAV in Val di Susa, solidarietà per quella gente) e le antenne vengono rimosse. Ma cosa succede una volta tolta quell’antenna? Due sono le cose: il telefono non prende più, oppure il telefono prende ma…di meno. Quest’ultima cosa è possibile perché le celle (da cui deriva il nome “cellulare”) formate dalle antenne arrivano a sovrapporsi parzialmente, quindi il telefono aumentando la potenza della sua antenna interna riesce a collegarsi alla stazione più vicina (che però non è tanto vicina) anche senza avere una BTS nelle vicinanze.
Non è difficile però ogni tanto imbattersi in qualche striscione sui balconi delle case contro un’antenna posta nelle vicinanze. Molte volte queste proteste danno i loro frutti (a meno che non ci siano profondi interessi economici come per la TAV in Val di Susa, solidarietà per quella gente) e le antenne vengono rimosse. Ma cosa succede una volta tolta quell’antenna? Due sono le cose: il telefono non prende più, oppure il telefono prende ma…di meno. Quest’ultima cosa è possibile perché le celle (da cui deriva il nome “cellulare”) formate dalle antenne arrivano a sovrapporsi parzialmente, quindi il telefono aumentando la potenza della sua antenna interna riesce a collegarsi alla stazione più vicina (che però non è tanto vicina) anche senza avere una BTS nelle vicinanze.
Ecco, la frase “aumentare la potenza dell’antenna interna” mi preoccupa un po’. Questo perché, mentre l’antenna è posizionata a decine di metri di distanza ed è comunque tenuta a rispettare i famosi 6V/m PER LEGGE, il cellulare invece è posto a poco più di 1cm dal nostro cervello. Il sistema GSM (come anche i sistemi di ultima generazione) prevede una trasmissione con potenza variabile (per risparmiare il più possibile la batteria) a seconda della distanza da trasmettere. Se l’antenna è vicina, il telefono trasmetterà con basse potenze, mentre se è lontana sarà costretto ad aumentare di conseguenza la potenza, fino ad un massimo di 1W.
Antenna nascosta: un modo facile facile per far infuriare la gente |
Quale situazione preferite? Un’antenna a 100metri da voi o un telefono che “spara” il segnale a piena potenza ogni volta che si effettua una chiamata o si manda un messaggio? Lo so, è una situazione antipatica ma funziona così se si vuole comunicare.
Sempre tenendo a mente il fatto che stiamo parlando di possibili danni che le onde elettromagnetiche POTREBBERO causare (però fa più notizia un’antenna nascosta rispetto ai livelli di inquinamento da smog elevati delle città che causano CERTAMENTE morti e malattie), la maniera per sentirsi più al sicuro da queste onde cattive potrebbe essere quella di utilizzare l’auricolare mentre si sta al telefono, in modo da allontanare la sorgente (il telefono) dalla nostra testa, o più semplicemente non utilizzare il cellulare. Ovviamente la seconda ipotesi mi sembra abbastanza infattibile oggigiorno per cui basta darsi una regolata.
In ogni modo tranquilli, nessun’onda elettromagnetica ci ammazzerà, per lo meno non prima dell’inquinamento, delle radiazioni o semplicemente della vecchiaia.